Musica Meravigliosa 2011 (VI edizione)
25 - 26 - 27 novembre 2011
Italy&USA, Alba Music Festival · Centro Culturale San Giuseppe
Musica Meravigliosa
Trascendenze
dedicato a Franz Liszt nel bicentenario della nascita
VI edizione dal 25 al 27 novembre 2011
Chiesa di San Giuseppe, piazzetta Vernazza, Alba
Direzione Artistica di Giuseppe Nova, Jeff Silberschlag e Larry Vote
Il calendario
venerdì 25 novembre 2011
Ore 21,00 Alba, Chiesa di San Giuseppe
Gli Studi trascendentali
Marco Pasini, pianoforte
Musiche di Liszt
sabato 26 novembre 2011
Ore 21,00 Alba, Chiesa di San Giuseppe
Liszt e la sua epoca
Francesco De Angelis, violino
Lorena Portalupi, pianoforte
Musiche di Liszt, Schumann, Brahms
domenica 27 novembre 2011
Ore 11,00 Alba, Chiesa di San Giuseppe
Cantico d'amore e di morte
Maria Gloria Ferrari, pianoforte
Musiche di Liszt, Wagner
Ore 17,00 Alba, Chiesa di San Giuseppe
Liszt au Salon
Chiara Nicora, Ferdinando Baroffio, pianoforte a quattro mani
Musiche di Liszt, Brahms e la trascrizione della Quinta Sinfonia di Beethoven
Ingresso libero
Informazioni:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.albamusicfestival.com
tel.+39.0173.362408
Sesta edizione per Musica Meravigliosa, appuntamento annuale che presenta in un fine settimana un approfondimento musicale tematico.
Il bicentenario della nascita di Franz Liszt, sarà il tema dei quattro incontri della rassegna di questanno, e la Chiesa albese di San Giuseppe, conosciuta oltre che per lassoluta bellezza, per le sue eccellenti risposte acustiche, ospiterà quattro solisti e gruppi, che presenteranno differenti aspetti della poetica lisztiana.
Apertura venerdì 25 novembre alle ore 21, con il pianista Marco Pasini ed uno degli emblemi della letteratura pianistica, quegli Studi trascendentali, traguardo di ogni pianista, summa del virtuosismo tecnico più estremo e del maturo impegno interpretativo.
Secondo concerto sabato 26 novembre alle ore 21, con il Primo violino di spalla dellOrchestra del Teatro alla Scala, Francesco De Angelis, che assieme alla pianista Lorena Portalupi esplorerà lepoca di Liszt, passando da Robert Schumann a Clara Wieck Schumann, da Brahms allo stesso Liszt.
Doppio appuntamento per la domenica: mentre alla mattina alle ore 11 saranno proposte da Maria Gloria Ferrari opere meno note di Liszt e capolavori come gli Années de pèlerinage, il pomeriggio alle 17, il duo a quattro mani Chiara Nicora e Ferdinando Baroffio, che dopo una prima parte dedicata ai Festklänge di Liszt, si cimenterà con una grande sinfonia di Beethoven, la Quinta, in una trascrizione depoca del celebre virtuoso Franz Czerny, che fu allievo di Beethoven e insegnante dello stesso Liszt.
Quella zeta che nel cognome Liszt forma un grumo consonantico è il punto di partenza di una storia unica e sorprendente. Un ramo della famiglia tedesca List (sic!), si trasferì in Ungheria e col tempo prese ad adottare la nuova grafia al fine di evitare le storpiature della pronuncia magiara. Nel 1811 laustriaca Anna Lager diede alla luce Franz, un bambino dotato di lunghe e agili dita e di uno spiccato talento musicale, tanto che il padre Adam inseguì il sogno di farne un nuovo Mozart. Restando in tema di nomi, osserviamo che Franz, per via del suono così germanico, non è mai piaciuto ai musicologi dellEuropa dellEst, i quali da sempre lo traducono in Ferenc. Anche i tedeschi, del resto, hanno proposto una versione tutta loro: Franz von Liszt. Siamo di fronte ad innocenti tentativi di piantare bandiere sulla biografia di un artista cosmopolita, il quale, cittadino di svariati paesi, finì per sfuggire ad una precisa identificazione nazionale. Fedele nellanimo alla terra natale, Liszt trascorse a Parigi gli anni giovanili fino a quando la sua carriera di pianista virtuoso lo rese un concertista giramondo, un idolo internazionale nel senso moderno del termine, nonché un tombeur de femmes. Con lacquisizione della maturità egli ricoprì per oltre un decennio lincarico di Kappellmeister a Weimar, al quale seguì un intenso cammino spirituale, culminato nella permanenza in un monastero di Roma e nella decisione di prendere gli ordini minori. Fino allultimo fu un instancabile viaggiatore, diviso fra lItalia, la Germania e lamata Ungheria. Morì nel 1886 nella cittadina tedesca di Bayreuth, fra le braccia della figlia Cosima, vedova di Richard Wagner: lì fu sepolto, malgrado la sua volontà di essere tumulato a Budapest. Oggi, a duecento anni esatti dalla sua nascita, constatiamo che le innovazioni di Liszt sul pianoforte hanno avuto una portata tanto dirompente da condizionarne finanche lo sviluppo della meccanica. «Liszt ci ricorda Michele Campanella è stato colui che ha suggerito ai costruttori, con la sua musica e le sue esecuzioni, la possibilità di far progredire lo strumento. Le principali case di costruzioni sottoponevano al suo esame i pianoforti per avere la sua approvazione. Approvazione che aveva lo stesso significato di un imprimatur pontificale. Lui era il re del pianoforte e non cera nessun altro che poteva dire di più.» Anno dopo anno, Liszt mise in atto il suo progetto di ricreazione della musica, non solo fissando su spartito nuovi vertici di virtuosismo tastieristico ma altresì trascrivendo in modo originale e talvolta irriverente importanti opere di compositori contemporanei e del passato. Inaugurò inoltre la forma del poema sinfonico in un unico movimento, tappa obbligata per tutti gli epigoni tardoromantici. Sfidò quindi le possibilità del sistema tonale con impianti armonici dal carattere estremo e con unoriginale idea di omnitonalità che precorse, secondo il parere di alcuni critici, il pensiero dodecafonico. Infine, nel quadro del suo cammino trascendente, maturò un vivo interesse verso la produzione sacra: qui il genio estroflesso, che si compiaceva di stupire le folle avide di emozioni, scoprì invece il gusto delleconomia di mezzi ed il senso intimo e privato della scrittura devozionale. Per dare un senso più ampio a tutto questo, per non perderci in un insieme caotico e contradditorio, dobbiamo accettare il fatto che in Liszt convivessero forze contrastanti e addirittura opposte in una costante ricerca di equilibrio. In questo modo possiamo ascoltare meglio il giovane libertino che sapeva sciogliersi in caste passioni e lanziano abate che scriveva danze intitolate a Mefistofele.
Dino Bosco